Seno Mascellare
Il seno mascellare è una cavità aerea, la più ampia tra tutti i seni paranasali, a forma di piramide quadrangolare, delimitata da: una parete mediale rivolta verso la cavità nasale, una parete posteriore rivolta verso la tuberosità mascellare, una parete mesio-vestibolare, caratterizzata dalla presenza di una depressione (impronta della fossa canina), una parete superiore, che costituisce il pavimento dell‘orbita ed, infine, da una parete inferiore che corrisponde al processo alveolare.
La parete mesio-vestibolare è normalmente costituita da una sottile lamina di corticale, contenente un fascio vascolo-nervoso.
La parete inferiore, che costituisce il pavimento del seno, con il progredire dell‘età, subisce un fenomeno di riassorbimento che porta alla formazione di deiscenze attorno alle radici, portando gli apici a sporgere all‘interno della cavità, ricoperti solamente dalla membrana di Schneider o da una sottile lamella di corticale. Il seno è in comunicazione, per mezzo di un ostio localizzato sulla parete mediale, con la fossa nasale omolaterale a livello del meato medio.
La posizione dell‘ostio rimane stabile per tutta la vita, non seguendo lo spostamento caudale del pavimento che avviene durante la pneumatizzazione. In alcuni casi particolari è possibile riscontrare la presenza di un ostio accessorio, sempre situato sulla parete mediale; questa evenienza è da considerare durante le procedure di aumento in quanto la mucosa non deve essere scollata fino a questo livello. Il seno svolge un importante ruolo nell‘umidificare e riscaldare l‘aria inspirata; inoltre, tra le altre funzioni, si ricorda il contributo fornito nell‘alleggerire le ossa facciali, proteggere la base cranica dai traumi, isolare termicamente i centri nervosi superiori ed influenzare la fonazione agendo da cassa di risonanza.
Membrana di Schneider
La membrana di Schneider, costituita da un epitelio ciliare colonnato pseudostratificato, riveste tutte le pareti interne del seno. Tale epitelio, che contiene al suo interno ghiandole siero-mucose, si continua con quello respiratorio nasale.
In condizioni fisiologiche la membrana ha uno spessore variabile tra 0.13 e 0.5 mm.2 Tuttavia è possibile riscontrare ispessimenti patologici della membrana, riconducibili a processi flogistici che esitano in sinusite. Spessori maggiori di 3-4 mm dovrebbero comunque indirizzare verso la richiesta di una consulenza otorinolaringoiatrica. L‘ispessimento, diagnosticabile radiograficamente tramite una tomografia computerizzata (TC), corrisponde clinicamente ad una consistenza aumentata e ad un aspetto gelatinoso La funzione di questo epitelio è quella di trasportare il muco prodotto verso l‘ostio sinusale e riversarlo quindi nelle fosse nasali. Questo fenomeno è reso possibile grazie alla presenza delle ciglia, in quantità di 100-150 per ogni cellula, che vibrano con una frequenza di circa 1000 battiti al minuto. La membrana inoltre, funge da barriera immunologica, seppure in misura minore rispetto alla mucosa nasale.
Vascolarizzazione Il seno mascellare è situato in una regione ampiamente vascolarizzata e il suo apporto ematico è garantito da tre arterie: infraorbitaria, palatina maggiore, alveolare postero-superiore.
Quest‘ultima spesso contrae un‘anastomosi con l‘arteria infraorbitaria che decorre all‘interno della parete ossea laterale del seno, ad una distanza di circa 19 mm dalla base del seno. Questa anastomosi irrora la membrana ed i tessuti periostali.
E‘ importante indagarne la presenza, evidenziabile tramite una TC, al fine di evitare un‘emorragia intraoperatoria durante l‘antrostomia per una procedura di rialzo di seno mascellare. Il reflusso venoso è garantito dalla vena facciale, dalla vena sfeno- palatina e dal plesso pterigoideo. Questo sistema venoso può anche essere responsabile della diffusione, ai distretti anatomici contigui, di un‘infezione originata nel seno mascellare. Con l‘avanzare dell‘età e con la perdita degli elementi dentari si assiste ad una riduzione della vascolarizzazione intraossea, per quanto riguarda numero ed calibro dei vasi. L‘atrofia dei processi alveolari, fenomeno frequente nella popolazione, correlato ad età e presenza di edentulia, trova una correlazione positiva con questo fenomeno di riduzione dell‘apporto ematico nella regione posteriore del mascellare.
Innervazione L‘innervazione del seno mascellare è fornita direttamente dal nervo mascellare, seconda branca del nervo trigemino. In particolare, i rami alveolari superiori posteriori e medi, innervano la regione posteriore del pavimento e gli elementi molari e premolari. Il ramo alveolare superiore anteriore (derivato dal nervo infraorbitario a livello dell‘uscita dal forame infraorbitario), scorre al di sotto della membrana di Schneider ed innerva la parete anteriore.
La parete mediale è innervata da rami derivanti dal nervo infraorbitario che si distaccano prima dell‘uscita dal forame infraorbitario.
Dott. Francesco Pieri